Il processo di accesso alle RSA: come funziona e quali sono le criticità

Il processo di accesso alle RSA è spesso un percorso che, soprattutto per i familiari, può risultare lungo e articolato. Il digitale può essere d’aiuto per ridurre le criticità e semplificare i processi.

Le strutture in Italia

Secondo gli ultimi dati Istat, che fanno riferimento a fine 2020, l’offerta dei posti letto in Italia presso strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie è di circa 412 mila. Ciò significa indicativamente 7 posti ogni 1.000 residenti. Questa disponibilità, ovviamente, non è uniforme in tutto il Paese, ma si concentra soprattutto nel Nord-Est, dove la media cresce a quasi 10 posti letto per 1.000 abitanti. Nel Sud Italia, invece, il numero scende a poco più di 3, considerando che le strutture qui presenti sono solo il 10% del totale. Per quanto riguarda gli ospiti, invece, si arriva a più di 340mila persone, di cui la maggior parte ha più di 65 anni. In queste strutture, infine, sono impiegate 343 mila lavoratori, a cui si aggiungono 35 mila volontari.

Stringendo il campo sulle RSA, i numeri cambiano ed emerge che i posti letto disponibili per abitanti over 65 è molto più basso della media europea. Ne seguono una serie di criticità che, spesso, si tramutano in difficoltà nel gestire in modo efficace l’accesso alle strutture, con criticità per gli operatori e disagi per i cittadini.

Come funziona l’accesso in RSA

L’inserimento in RSA è un processo che, inevitabilmente ha impatti sulla sfera emotiva e materiale delle famiglie e degli ospiti stessi. Si tratta, infatti, di un percorso spesso complesso, composto di diverse fasi. Oltre alla richiesta della famiglia e alla consapevolezza dell’anziano, si aggiungono anche valutazioni di équipe mediche e procedure burocratiche da rispettare. Per quanto si possano rilevare alcune differenze tra una struttura e l’altra, il percorso di accesso in RSA parte sempre da un primo incontro/colloquio in cui viene segnalata la situazione del futuro ospite, con la valutazione della struttura per l’inserimento e la definizione dei bisogni. Questo primo passaggio può essere fatto dalla famiglia direttamente in RSA o, ad esempio nel caso sia necessario un contributo economico, attraverso un assistente sociale dei Servizi Sociali del Comune di residenza. Gli incaricati della struttura hanno il compito di fornire alla famiglia tutte le informazioni relative al processo di inserimento e di accoglienza, oltre che ai costi e al funzionamento della struttura.

Per l’accesso in struttura è generalmente necessaria una valutazione multidisciplinare da parte di un’équipe medica, al fine di valutare e predisporre quanto necessario per un’assistenza completa e adeguata alla persona in questione. Effettuato l’ingresso in struttura, con la presa in carico dell’anziano, si avvia un percorso di accoglienza, che ha lo scopo di ridurre al massimo ogni eventuale impatto negativo sulla sfera psico emotiva dell’ospite.

Le criticità dell’accesso in RSA

Tra le principali criticità relative al processo di accesso alle RSA c’è sicuramente la tempistica di attesa, spesso molto lunga. Le famiglie si rivolgono alle strutture anche a fronte di una situazione ormai di “emergenza” o comunque di grande difficoltà, ad esempio a seguito di una malattia o di un evento che rende poi impossibile gestire l’anziano al domicilio. Le liste di attesa delle RSA, però, sono nella maggior parte dei casi molto lunghe. Inoltre, si aggiunge il fatto che molto spesso i cittadini non posseggono tutte le informazioni e le conoscenze per affrontare il percorso nel modo migliore e percepiscono un senso di smarrimento e di abbandono. D’altro canto, le RSA sono chiamate ogni giorno a gestire processi e percorsi molto delicati, che richiedono competenze specifiche e tempo per corrette valutazioni. L’assistenza dovrebbe essere personalizzata e il livello del servizio sempre elevato. Le liste di attesa, inoltre, sono spesso in continuo aggiornamento, rendendo complicata anche la pianificazione del percorso di accoglienza e assistenza da parte degli operatori.

La digitalizzazione in RSA

La digitalizzazione del percorso di accesso in RSA è fondamentale per gestire il processo descritto e per ridurre le criticità che ne derivano. Oltretutto, la necessità di disporre di un sistema informativo adeguato è contenuta anche nella norma UNI 10881 “Servizi – Assistenza residenziale agli anziani – Requisiti del servizio”.

Consapevoli dell’importanza di individuare soluzioni digitali adeguate alle RSA, la Business Unit di Klan.IT che da anni lavora per la PA e il sociale ha sviluppato GeCaS RSA, un AddOn della Cartella Sociale Informatizzato, che si pone proprio lo scopo di aggiungere funzionalità per digitalizzare il percorso di accesso per il cittadino a strutture RSA. Si tratta di uno strumento per la gestione dinamica delle liste d’attesa, che aiuta a semplificare il percorso di accesso, permettendo anche la condivisione di documenti e informazioni tra diversi Enti. Inoltre, ogni cittadino può accedere ad una sezione dedicata del sistema, monitorando in tempo reale lo stato della propria pratica.