L’accesso ai servizi sociali è fondamentale per assicurare il supporto necessario a molte persone ed è proprio la fase di accoglienza e valutazione del bisogno ad essere determinante per garantire l’erogazione di un servizio efficace e adeguato alle esigenze.
Come funziona l’accesso ai servizi sociali
Il diritto all’assistenza sociale è sancito nella Costituzione italiana, all’art. 38, e ci sono specifiche leggi che regolano i differenti ambiti di aiuto alla persona. Le prestazioni fornite dai servizi sociali sono diverse, in relazione proprio ai settori di intervento definiti a livello normativo. Ne sono un esempio i settori minori e giovani, anziani, disabili o anche stranieri. L’assistenza può essere fornita sotto forma di differenti supporti, dal contributo economico, all’alloggio comunale, all’erogazione di prestazioni sociali di varia natura. Per accedere ai servizi sociali è sufficiente rivolgersi allo sportello comunale o della società locale che gestisce i servizi sociali, presente presso il proprio Comune. L’intervento può essere richiesto per sé stessi, ma anche per parenti o conoscenti in difficoltà, effettuando una segnalazione allo sportello in merito al disagio rilevato. Il primo contatto si avrà con il servizio di “segreteria”, che provvede a raccogliere le informazioni della persona e a crearne un’anagrafica. Così facendo, è possibile avviare l’effettiva fase di “Accesso e orientamento”.
Chi valuta il bisogno del futuro assistito
Quando ci si rivolge ai servizi sociali, la fase di accesso comporta lo svolgimento di uno o più colloqui con l’assistente sociale che prende in carico la pratica. Lo scopo di questa procedura è quello di verificare effettivamente le necessità della persona, raccogliendo tutte le informazioni utili per appurare la situazione. Così facendo, è possibile eseguire un’attenta e completa valutazione del bisogno, dopo la quale attivare eventuali interventi.
Questa valutazione può rimanere esclusivamente in carico all’assistente sociale che ha gestito l’accesso o richiedere l’intervento di altri professionisti nel caso si tratti di un caso complesso e sia opportuna una valutazione multidisciplinare.
L’aiuto che fornisce GeCaS
Le fasi di accesso e valutazione sopra descritte richiedono la gestione di diverse attività che, a loro volta, comportano una serie di registrazioni e di creazione di documenti. Le principali sono:
- La registrazione della richiesta della persona che si rivolge allo sportello;
- La creazione di un’anagrafica, a seguito della raccolta dei dati personali;
- La registrazione dell’esito dei colloqui di accesso effettuati dall’assistente sociale;
- L’eventuale completamento o aggiornamento dell’anagrafica e della cartella utente;
- Lo scambio di pareri e informazioni tra operatori e specialisti differenti nel caso di una valutazione multidisciplinare.
Tutte queste informazioni sono fondamentali per chi dovrà stendere il progetto e per tutti gli operatori che, anche in futuro, verranno in contatto con l’assistito. La carta, usata da sempre per moduli, appunti e documenti da passare di mano in mano, ha però diversi limiti. Ricercare le informazioni non è sempre semplice, la conservazione non è sicura, occupa davvero molto spazio.
Tramite GeCaS, la Cartella Sociale Informatizzata, tutte queste attività sono digitali e le informazioni accessibili e condivisibili in qualsiasi momento. La segreteria aprirà l’anagrafica, che verrà arricchita e aggiornata dall’assistente sociale. Tutti i moduli si possono compilare in digitale e la collaborazione, anche tra diversi professionisti, è assicurata. Per saperne di più, visita la pagina dedicata alle funzionalità di GeCaS o scopri la “Mappa” che ne racconta l’utilizzo in modo pratico.
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